Kalamaja, la casa dei pesci
A Tallinn, capitale dell’Estonia, la più settentrionale delle tre repubbliche baltiche, c’è un quartiere dal nome evocativo: Kalamaja, la “casa dei pesci”. Da un lato, la famosa città vecchia, gioiello medievale di stampo anseatico e dall’altro il quartiere di Kopli, famoso per la nutrita presenza di cittadini russofoni. Camminando tra vecchie case di legno e piccoli giardini si respira un’aria boema, antica e decadente. E non è raro imbattersi in vecchie donne estoni in sella alle loro biciclette o giovani famiglie che passeggiano tra le stradine colorate del quartiere, dalle quali si può scorgere anche una veduta panoramica sulla Toompea, la famosa collina del borgo di Tallinn.
Agli inizi del XIX secolo, proprio alle porte della città vecchia, i pescatori avevano deciso di edificare un quartiere che ospitasse le loro baracche, da cui poi ha ereditato il nome. Nonostante si trovi in un’area centralissima della capitale, Kalamaja non gode ancora dell’attenzione del turismo di massa. Infatti appare oggi, agli occhi di chi si avventura nel suo dedalo di strade e viuzze, molto tranquillo e silenzioso, grazie anche alla quasi totale assenza di traffico: passano solo un autobus e un tram, che consentono ai circa 7mila abitanti del distretto di raggiungere agevolmente il centro. Tra questi, giovani artisti e pittori locali che decorano, ancora oggi, i muri delle abitazioni con dipinti fatti a mano. Nella fascia esterna dell’area residenziale di Kalamaja, si trova poi il molo, percorrendo il quale si può raggiungere l’imponente rompighiaccio Suur Tõll, operativa fino al 1985 e oggi visitabile anche nell’area interna. Questa nave, che prende nome da un curioso personaggio del folklore estone, fa parte del patrimonio culturale esposto nel Museo Marittimo dell’Estonia, nel quale si trovano anche interessanti sezioni dedicate agli idrovolanti, alla storia delle esplorazioni nelle regioni baltico-scandinave e ai sottomarini militari in forza al comando navale dell’Estonia indipendente. Una visita, dunque, quella del quartierino di Kalamaja, che risulta interessante non solo per il fascino anticonformista delle casette e delle stradine, ma anche per lo spessore dell’offerta culturale che, grazie al suo polo museale, consente di scoprire pagine meno note, ma non per questo meno suggestive, della storia e delle tradizioni del popolo estone.
Emilio Garofalo