Lituania popolazione
I Lituani costituiscono oggi l’assoluta maggioranza della popolazione del paese. Tuttavia, oltre a una consistente minoranza polacca, pari al 7% della popolazione, in Lituania il 6% degli abitanti è di origine e lingua russa. Anche qui, come nelle altre repubbliche baltiche, durante l’occupazione russa il Cremlino favorì l’immigrazione di cittadini russi provenienti dalle zone più diverse dell’Unione Sovietica. I Russi si concentrarono soprattutto nelle aree di Vilnius e a Klaipėda. Tuttora il 15% dell’intera popolazione residente nella capitale appartiene alla comunità russofona, che qui si stabilì durante il periodo socialista.
Tutto cominciò nel 1940, con il patto Molotov Ribbentropp, quando in Lituania furono inviati i primi 1500 impiegati russi. Si trattava di coloro che avrebbero lavorato nell’amministrazione della nuova repubblica socialista. Dopo la fine della guerra iniziò l’arrivo massiccio di militari e operai russi. In questo modo Mosca tentava di nascondere il numero di coloro che venivano deportati mostrando che il numero degli abitanti non solo non diminuiva, ma addirittura cresceva. Le fabbriche che i russi avevano creato nelle grandi città avevano inoltre bisogno di manodopera, che spesso era russa e veniva dall’esterno del paese. Agli abitanti delle province e delle campagne, d’altra parte, assunti nei kolkos, non era permesso di trasferirsi nei centri urbani. Si creavano in tal modo condizioni assai favorevoli all’insediamento dei Russi nelle città principali.
Tutto cominciò nel 1940, con il patto Molotov Ribbentropp, quando in Lituania furono inviati i primi 1500 impiegati russi. Si trattava di coloro che avrebbero lavorato nell’amministrazione della nuova repubblica socialista. Dopo la fine della guerra iniziò l’arrivo massiccio di militari e operai russi. In questo modo Mosca tentava di nascondere il numero di coloro che venivano deportati mostrando che il numero degli abitanti non solo non diminuiva, ma addirittura cresceva. Le fabbriche che i russi avevano creato nelle grandi città avevano inoltre bisogno di manodopera, che spesso era russa e veniva dall’esterno del paese. Agli abitanti delle province e delle campagne, d’altra parte, assunti nei kolkos, non era permesso di trasferirsi nei centri urbani. Si creavano in tal modo condizioni assai favorevoli all’insediamento dei Russi nelle città principali.
Rispetto alla vicina Lettonia e all’Estonia, in Lituania il numero degli immigrati russi restò comunque più limitato (si basti pensare al fatto che a Riga, capitale della Lettonia, i Russi sono tuttora quasi metà dell’intera popolazione). Anche per questo, dopo il ripristino dell’indipendenza nel 1990, il governo decise di concedere la cittadinanza a tutti, anche a coloro che erano arrivati in Lituania dopo la fine della seconda guerra mondiale.
Gran parte della popolazione è di religione cattolica. Fanno spesso eccezione i cittadini lituani di origine russa, che conservano il rito greco-ortodosso. Nella zona di Klaipėda, un tempo appartenuta alla provincia tedesca delle Prussie Orientali, lungo la costa, vi è anche una piccola comunità luterana.
La Lituania è quindi terra di fede cristiana e di ecumenismo, dove da sempre cristiani di tutte le confessioni convivono armoniosamente.
Nonostante questo, e forse un po’ per paradosso, i Lituani sono stati gli ultimi pagani d’Europa. La Lituania è stato infatti l’ultimo paese europeo a convertirsi al Cristianesimo: nel 1387. Tuttora sono vive alcune tradizioni che risalgono al paganesimo e la lavorazione delle croci in legno (che trova presso la Collina delle Croci di Šiauliai una delle sue massime manifestazioni) si riallaccia a quella dei totem pagani, che un tempo i contadini collocavano nei campi per propiziarsi il favore degli dei e avere raccolti abbondanti e che in alcuni luoghi rurali si possono ancora ammirare.
Gran parte della popolazione è di religione cattolica. Fanno spesso eccezione i cittadini lituani di origine russa, che conservano il rito greco-ortodosso. Nella zona di Klaipėda, un tempo appartenuta alla provincia tedesca delle Prussie Orientali, lungo la costa, vi è anche una piccola comunità luterana.
La Lituania è quindi terra di fede cristiana e di ecumenismo, dove da sempre cristiani di tutte le confessioni convivono armoniosamente.
Nonostante questo, e forse un po’ per paradosso, i Lituani sono stati gli ultimi pagani d’Europa. La Lituania è stato infatti l’ultimo paese europeo a convertirsi al Cristianesimo: nel 1387. Tuttora sono vive alcune tradizioni che risalgono al paganesimo e la lavorazione delle croci in legno (che trova presso la Collina delle Croci di Šiauliai una delle sue massime manifestazioni) si riallaccia a quella dei totem pagani, che un tempo i contadini collocavano nei campi per propiziarsi il favore degli dei e avere raccolti abbondanti e che in alcuni luoghi rurali si possono ancora ammirare.
La Lituania etnografica, comunque, è molto più estesa di quella politica.
Dal confine sud occidentale del paese si estendono, nella Masuria nord orientale, fino a Suwalki, in Polonia, numerosi villaggi in cui la maggior parte della popolazione è di lingua e cultura lituana. Tra questi spiccano i piccoli centri di Punskas (in polacco Punsk) e Seinai (Sejny) – Per info: http://www.punskas.pl/ -. Nella stessa città di Suwalki i cittadini polacchi di origine lituana rappresentano la maggior parte della popolazione residente. Un cartina politica della Lituania attuale, basata sulla composizione etnica della popolazione, dovrebbe essere molto simile a quella dell’area in giallo nell’illustrazione di questo link:
http://www.eurominority.eu/version/eng/minority-detail.asp?id_minorities=145
In realtà la Lituania dovrebbe essere molto più estesa a sud ovest e un po’ meno a sud est. Nelle zone a sud est di Vilnius, infatti, la maggior parte della popolazione residente è bielorussa e parla il lituano solo come seconda lingua.
Non mancano, poi, consistenti minoranze lituane in Bielorussia, nella zona di Lyda, ormai quasi completamente (bielo)russificate.
In Lettonia i Lituani costituiscono l’1,5 della popolazione e sono concentrati nelle aree di confine (oltre che a Riga).
http://www.eurominority.eu/version/eng/minority-detail.asp?id_minorities=145
In realtà la Lituania dovrebbe essere molto più estesa a sud ovest e un po’ meno a sud est. Nelle zone a sud est di Vilnius, infatti, la maggior parte della popolazione residente è bielorussa e parla il lituano solo come seconda lingua.
Non mancano, poi, consistenti minoranze lituane in Bielorussia, nella zona di Lyda, ormai quasi completamente (bielo)russificate.
In Lettonia i Lituani costituiscono l’1,5 della popolazione e sono concentrati nelle aree di confine (oltre che a Riga).
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