Dalia Grybauskaitė, presidente della Lituania, in carica dal 2009, si trova in queste ore a Roma per inauguarare la nuova sede dell’ambasciata nella capitale. Gli uffici della nuova sede diplomatica, di notevole rilevanza storica, si trovano a Palazzo Blumensthil, lungo il Tevere, e godono di una posizione privilegiata, essendo situati ad appena 800 metri da Piazza di Spagna. La sede è stata ristrutturata da società italo-lituane che hanno lavorato congiuntamente al progetto di rinnovo dell’edificio.
La storia dell’ambasciata di Lituania in Italia è piuttosto articolata: il governo lituano acquistò negli anni ’30 del secolo scorso uno splendido edificio, poi divenuto noto come Villa Lituania (da non confondere con una struttura omonima, oggi situata in Piazza Asti, e appartenente al collegio di San Casimiro). Con l’occupazione della Lituania da parte dell’Armata Rossa, l’edificio divenne uno degli uffici dell’ambasciata dell’Unione Sovietica. La sede dell’ambasciata lituana non fu più restituita ai suoi legittimi proprietari, nemmeno dopo il ripristino dell’indipendenza del 1990, e nonostante le ripetute rivendicazioni di Vilnius.
Solo nel 2013 si arrivò a un accordo tra Italia e Lituania in virtù del quale il governo italiano destinava alla Repubblica di Lituania l’uso di palazzo Blumensthil, al prezzo simbolico di un euro al mese, per 99 anni. Va notato che prima di allora la sede della propria ambasciata a Roma, situata in Viale di Villa Grazioli, costava alla Lituania circa 55 mila euro all’anno.
La presidente è stata ricevuta anche in Vaticano da Papa Francesco, che si è complimentato per gli ottimi rapporti tra i due paesi e per il contributo lituano alla Chiesa Cattolica, e sarà domani ospite di Mattarella.