Circa 12 anni fa pubblicai un post sul forum della comunità italiana in Lituania, Italietuva.com. Si intitolava: vivere in Lituania? Io l’ho fatto. Allora come oggi erano infatti molti i connazionali che, stufi della burocrazia, della disoccupazione e del carovita cercavano informazioni on line per compiere quello che all’epoca chiamai il grande salto.
Rileggendo quell’articolo devo dire che poco o nulla è cambiato, almeno per i nostri connazionali. Anzi devo riconoscere, con un po’ di presunzione, che fui profetico.
Oggi sono ancora più numerosi gli Italiani che, esasperati da un’economia asfittica e una società gerontocratica, basata sui benefici statali e le pensioni di atavica derivazione pentapartitica (permettetemi qualche parolone e un po’ di sproloquio) cercano, raggiunti i trenta o i quarant’anni di età, di rifarsi una vita oltralpe, arrivando per vie più o meno traverse qui sulle rive del Baltico. (Si fa per dire, dato che arrivano tutti a Vilnius, che dal mar Baltico dista ben più di 300 km). E non mancano i rappresentanti del gentil sesso, a dimostrazione del fatto che in Lituania non si emigra solo per amor delle belle donne, ritenute talora tra le più attraenti d’Europa.
Ed ecco che, a distanza di quasi tre lustri, la comunità italiana è una delle più grandi tra quelle europee. La Lituania continua ad essere uno dei paesi più informatizzati d’Europa. Qui le Start-up fioriscono e si affermano, mentre i salari, a partire dal 2008, sono cresciuti del 70%, avvicinandosi molto a quelli della vecchia Europa. La retribuzione media ha perfino superato, almeno nelle grandi città, quella delle aree rurali dell’Europa mediterranea. Ed ecco perché gli Italiani di Lituania sono ormai così numerosi. Si tratta di una delle comunità maggiori per numero, tra quelle straniere. Molti lavorano nel back office di multinazionali che qui hanno aperto i propri centri di assistenza alla clientela. Si tratta di Western Union, AIG e Girteka, per non citarne che alcune. Qui i salari sono superiori ai millecinquecento euro. E i benefit all’americana, come gym e dentista gratuiti, rendono queste posizioni particolarmente allettanti. Non manca chi lavora nella ristorazione, ovviamente, e nella logistica, settore trainante dell’economia.
E siamo ormai, ufficialemente, ben più di mille, tenendo conto soltanto degli iscritti all’AIRE (Anagrafe italiana residenti all’estero). In realtà siamo ben di più…
Fabrizio Mazzella