La lingua lituana appartiene alla famiglia delle lingue indoeuropee del gruppo baltico. Dal 1918 il lituano è la lingua ufficiale della Repubblica di Lituania. L’unica lingua a cui essa si avvicina è il lettone, parlato nella vicina Lettonia. Il lituano non è dunque una lingua slava, nè tanto meno finnica (come l’estone, ad esempio). Un tempo le tribù baltiche che abitavano i territori delle attuali Lituania e Lettonia parlavano un’unica lingua, che gli studiosi chiamano protobaltico. Si pensa che il lituano iniziò a differenziarsi dal protobaltico nel corso del VII secolo d.C. A partire da allora, ovvero da quando il lituano cominciò a differenziarsi dalle parlate degli altri Balti e, con forza ancora maggiore, dal XIII secolo, quando cominciò a costituirsi lo Stato lituano sotto la guida dei primi granduchi, l’area su cui si diffuse il lituano si espanse. Infatti, diventando parte del nascente Stato lituano, le tribù baltiche (Prussiani, Jotvingi, Curoni, Semigalli, Seloni, ecc.) che confinavano con il territorio occupato dai lituani subirono la loro influenza, culturale e linguistica. In tal modo ebbe luogo una fusione piuttosto intensa tra genti di origine baltica che parlavano lingue diverse, ma molto affini. Questo processo contribuì enormemente al formarsi degli attuali dialetti e alla graduale creazione di diverse regioni etniche. Allo stesso tempo, i Balti del Nord subirono da un lato l’influenza linguistica del sostrato finnico (prima che i Protobalti raggiungessero il territorio delle attuali Lituania e Lettonia qui vivevano genti di stirpe ugrofinnica, assimilate e “schiacciate” dai Balti verso Nord, cioè verso le attuali Estonia e Finlandia), dall’altro, a partire dal XIII secolo, quella del tedesco, che era la lingua dei ceti nobili e mercantili. Ciò aumentò ulteriormente la lontananza tra la lingua lituana e le altre lingue baltiche del nord, che andarono a confluire nel lettone.
Tra le lingue che contribuirono maggiormente alla formazione della lingua lituana furono senz’altro il prussiano e lo jatvingio, che influenzarono in particolare l’Alta Lituania (Aukštaitija) e la Piccola Lituania (l’area di Klaipėda e parte dell’attuale dipartimento di Kaliningrad), dove nacque il lituano delle prime fonti scritte e dove si sviluppò anche il lituano letterario standard. Con il passare del tempo il lituano subì senz’altro l’influenza del polacco, che divenne, a partire dall’Unione di Lublino del 1569, la lingua dei ceti aristocratici colti. Il lituano si affermò come lingua scritta molto tardi, e solo i movimenti del Risorgimento nazionale (atgimimas) lo elevarono alla dignità di lingua letteraria e nazionale.
Il lituano è una lingua sintetica, la cui grammatica presenta un sistema di declinazioni piuttosto articolato. Esistono cinque declinazioni del nome, ognuna dotata di sette casi flessivi. Anche il sistema verbale è complesso. L’uso corretto dei verbi richiede infatti la conoscenza dei loro paradigmi.