Il mercato italiano, nel corso degli ultimi dieci anni, ha (ri)scoperto il fascino degli stati baltici che, dopo quasi trent’anni di indipendenza, sembrano ormai essersi perfettamente integrati nel contesto europeo, dal quale erano stati eliminati “dal gigante della storia” (L’anello baltico, P. U. Dini, 2000). Stando ai dati più recenti del locale dipartimento di statistica in Lituania i visitatori italiani sono secondi, per numeri e presenze, solo ai tedeschi (relativamente agli arrivi dall’Europa occidentale). E nel 2014 la loro presenza ha registrato un incremento di almeno il 15% rispetto all’anno precedente. A metà strada tra la Scandinavia e il mondo slavo, le capitali baltiche si distinguono per la tranquillità, la pace e l’ordine tipici del Nord Europa e attraggono sempre più i viaggiatori del “belpaese”: Vilnius, roccaforte cattolica del Settentrione, sede dell’università più antica delle repubbliche baltiche, vanta numerossisimi luoghi di culto e fu sede della più grande comunità ebraica del Nord Europa. Riga, città anseatica e mercantile, sorge lungo le rive della Daugava (in italiano nota a molti con il nome russo di Dvina, il fiume più importante dell’area) ed è probabilmente la più vivace delle capitali baltiche. Tallinn, a quasi 60 gradi di latitudine nord, seduce il visitatore con il suo incantevole centro storico, diviso tra Toompea, la parte alta della città antica, un tempo abitata dal clero, e Vana Tallinn, la parte bassa, abitata nel Medioevo da ricchi mercanti di origine tedesca. I prezzi ancora piuttosto contenuti rispetto ad altre capitali europee, l’ottimo livello delle strutture ricettive, le amenità architettoniche e paesaggistiche, la situazione politica, quanto mai stabile e, soprattutto, lontana dai disordini e dai pericoli che caratterizzano le mete del turismo tradizionale di massa, rendono gli stati baltici estremamente attuali sia per chi ama viaggiare, sia per gli operatori in cerca di proposte nuove e stimolanti…
Il turismo italiano nelle capitali baltiche