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Il  12 maggio i cittadini lituani saranno chiamati alle urne per eleggere il Presidente della Repubblica. Dopo due mandati infatti termina il suo incarico Dalia Grybauskaitė, ribattezzata dalla stampa la lady di ferro, per le sue posizioni di intransigenza in politica estera, la fermezza e l’amore per le arti marziali (non tutti sanno che è cintura nera di karate).

Tra i candidati sembrerebbero favoriti Ingrida Šimonytė, da molti ritenuta erede della presidente uscente, e sostenuta dai conservatori, e Gintaras Nausėda, economista e già membro del consiglio di amministrazione della filiale lituana della banca SEB.  

Insieme alla scheda per le elezioni presidenziali, gli elettori riceveranno quella del referendum per la modifica dell’articolo 12 della costituzione della Repubblica, con il quale dovranno esprimersi sul tema della doppia cittadinanza, che ha spesso infervorato gli animi sui social e sollecitato l’attivismo dei tanti lituani residenti all’estero.   

Nel caso in cui il quorum venisse raggiunto e vincesse il alla modifica, ai Lituani residenti all’estero verrebbe conferito il diritto di acquisire un’altra cittadinanza, mantenendo quella lituana. La legge vigente infatti non consente a un cittadino lituano di possedere altre cittadinanze mantenendo il passaporto lituano.

Non è chiaro se le modifiche referendarie consentiranno anche ai cittadini stranieri residenti in Lituania di richiedere la cittadinanza lituana mantenendo la propria, ma senz’altro il referendum apre la strada anche agli stranieri che volessero un giorno richiedere il passaporto con il cavallo rampante e che da tempo risiedono in Lituania.