Effetto Irlanda, così si potrebbe definire il fenomeno che contraddistingue la Lituania e che vede riversarsi a queste latitudini centinaia di italiani, giovani e non, in fuga dal mercato del lavoro asfittico della nostra penisola e alla ricerca di un’occupazione dignitosa.
Alla stregua di quanto accadeva in Irlanda negli anni ‘90 del secolo scorso, quando l’isola riuscì, grazie a una politica di sgravi ed esenzioni fiscali, ad attirare gli investimenti delle multinazionali e dei giganti del WEB, la Lituania, ribattezzata per la sua crescita economica sorprendente la Tigre del Baltico, inizia a soffrire della mancanza endemica di manodopera.
Il paese importa così i suoi nuovi impiegati dall’estero, in modo particolare da Ucraina e Bielorussia, da cui arriva il personale dell’edilizia e dei cantieri, ma anche da Spagna e Italia, da cui proviene la manodopera specializzata.
Vivo in Lituania da molti anni, ormai. E non smette di stupirmi l’offerta di posti di lavoro, ma, ancor di più, l’arrivo continuo di connazionali da ogni parte della penisola. Il fenomeno è ben visibile sui gruppi degli Italiani in Lituania, sui social.
E in effetti le offerte di lavoro sono abbondanti, soprattutto per chi parla inglese e impara velocemente qualche parola di lituano.
Nelle grandi aziende del terziario, da Western Union a Booking, da Girteka a Continental, sono ormai numerosissimi gli operatori italiani e spagnoli, mentre sono ricercatissimi, e pagati anche il 60% in più, gli operatori per il back office in lingua tedesca (ovviamente non si trovano operatori madre lingua, dato che tedeschi, austriaci e svizzeri stanno benissimo a casa loro, ndr).
Per non parlare di cuochi e pizzaioli italiani, ormai presenti a decine, soprattutto tra Vilnius e Kaunas.
Ingegneri e programmatori sono i più ricercati. Vengono pagati profumatamente, ricevendo fino a 2800 euro al mese e godendo di benefit allettanti (assicurazione medica e palestra gratuita, per non citarne che alcuni).
I posti di lavoro abbondano soprattutto nei supermercati e nelle stazioni di servizio. E i salari sono senz’altro in linea con il resto d’Europa. Un semplice operatore di back office o in out sourcing prende più 1200 euro netti, mentre un cassiere al LIDL prende 750 euro netti, più benefit e possibilità di straordinari. Si tratta di salari impensabili per queste posizioni fino a soli cinque anni fa.
E anche Lituania Viaggi riceve ancora qualche candidatura di connazionali irriducibili (che non vogliono rassegnarsi alla morte del turismo) alla ricerca di posizioni nel mondo dei viaggi e dei tour organizzati o, molto semplicemente, le richieste di chi vuole mollare tutto e iniziare una nuova vita all’estero.