Le cicogne, nei mesi primaverili, sono in Lituania e nei paesi baltci in genere, numerosissime.

Come in buona parte del mondo, la cicogna bianca (ciconia ciconia) rappresenta per i paesi baltici il simbolo della vita nascente. Ma non solo. Soprattutto in Lituania, infatti, questo animale non si limita a simboleggiare l’arrivo di una nuova vita, di un bebè, ma è per la tradizione popolare portatore di felicità e fortuna. Si diceva un tempo che la cicogna proteggesse dai tuoni, dalle fiamme e perfino dalla grandine, al punto tale che l’animale era quasi venerato e strettamente protetto. Proprio per questo è molto semplice trovare accanto ad ogni casa, per lo più nei villaggi, un enorme palo, con una base quadrata sulla sommità, dove la cicogna può facilmente preparare il suo nido.

La cicogna ha una maestosa apertura alare che supera i due metri (arriva fino a 2,20 m per l’esattezza), ed è alta fino a 1,25 m quando è in piedi. A dispetto della mansuetudine di cui è simbolo, questo animale è in grado di procurarsi il rispetto degli altri uccelli, anche dei più temibili rapaci: quando si trova in Africa per svernare mette in fuga perfino i voracissimi avvoltoi cercando di procurarsi il cibo.

La sua alimentazione è piuttosto varia: rane (assai abbondanti nei Paesi baltici, ricchissimi di laghi e acquitrini), topi, piccoli serpenti, vermi, grandi insetti, lumache, e anche animali morti se capita, soprattutto durante le migrazioni nei paesi più caldi.

La cosa però che stupisce maggiormente, e che non tutti sanno, è che questo animale ha un fortissimo “senso della famiglia”. Quando il maschio sceglie la compagna, questa scelta vale per tutta la vita. Ogni anno la coppia migra insieme riproducendosi regolarmente nella stagione estiva. E non a caso, dunque, la cicogna è diventata simbolo di prosperità e vita nascente.

Le cicogne hanno anche un grande senso dell’orientamento e ogni anno tornano spesso allo stesso nido, ricordandone perfettamente la posizione ogni volta. Come certamente si intuisce sono quindi uccelli migratori che nella stagione dell’accoppiamento (primavera-estate) arrivano nei paesi baltici intorno al 24 di marzo e con un bellissimo rituale annunciano l’arrivo della primavera volando in circolo.

Nelle tradizioni popolari lituane il 24 marzo simboleggia l’ultimo momento dell’inverno che, spaventato da questi splendidi animali, fugge impaurito.

Nei primi mesi dell’estate le cicogne si dedicano alla procreazione e all’educazione dei piccoli al volo: durante il mese di luglio, solitamente, si possono vedere i giovani esemplari in piedi su grosse balle di fieno nei campi, mentre cercano di imparare a volare, assistiti dai genitori che rimangono di lato a guardare i progressi dei loro giovani.

I bellissimi nidi delle cicogne, fatti da ramoscelli intrecciati con sapiente maestria, si possono trovare ovunque: sui comignoli o sui tetti delle case, talora abbandonate, sui pali della corrente elettrica e, un po’ meno frequentemente, sugli alberi. Questi nidi possono ospitare anche fino a 3 piccoli, nonostante non abbiano delle ingenti dimensioni.

Quindi una famiglia di cicogne può arrivare a contare da un minimo di 3 a un massimo di 5 componenti.

Dopo cinque mesi, verso la fine di agosto, solitamente il 24 (ma spesso capita di incontrare diversi esemplari ancora fino al 1 settembre), le cicogne migrano verso sud in direzione dell’Africa centro-orientale o anche fino all’Africa meridionale, all’Arabia, o ad alcune zone occidentali dell’India, e qui rimangono a svernare i restanti 6-7 mesi.

Il 24 agosto. il giorno di San Bartolomeo, che nelle credenze lituane simboleggiava l’arrivo dell’autunno, la cicogna va via (ed è il primo degli uccelli migratori a partire) e, con la sua partenza, si dice, finisce l’estate.

 

Maurizio Biuso